, Questi redige anche una prefazione dal tono esplicitamente difensivo, intitolata « Perché dobbiamo credere a Lino Lacedelli 45 », in cui subito cerca di dare autorità al suo interlocutore: « È difficile dubitare oggi delle parole di Lino Lacedelli, e per una quantità di ragioni. La prima consiste nella sua posizione di protagonista e testimone privilegiato; la seconda, nel suo lungo silenzio 46 ». Rispondendo alle domande, Lacedelli, dopo anni di intesa con Compagnoni, prende le distanze dal compagno di cordata, attribuendogli la responsabilità delle scelte fatte. Una volta arrivati al posto prestabilito per il bivacco, egli -ricorda -stava iniziando a piantare la tenda, ma Compagnoni si oppose sostenendo che il luogo fosse troppo pericoloso: « Non sentì ragioni, righe fa riferimento alla polemica decennale. Il suo K2. Il prezzo della conquista 43 si presenta come un libro-intervista in cui l'alpinista risponde alle domande di Giovanni Cenacchi 44

L. Cioè, C. Lui-non-volesse, . Bonatti, and . Su, ?] lui, o anche altri due, a me non importava niente. Fossimo stati in quattro sarebbe stato ancora meglio. Allora ho detto a Compagnoni che così non andava bene, e che Bonatti sarebbe stato un aiuto in più; ma lui mi ha risposto che c'erano solo due bastini per l'ossigeno. Io proposi di fare un po' per uno, gli ho detto che ero persino disposto a provare a salire senza, p.48

, Dopo cinquant'anni di polemiche, l'accusa più pesante contro Compagnoni è arrivata proprio dal suo compagno di cordata

S. Da-parte, Bonatti ha sempre dichiarato che lui non intendeva arrivare in cima e che avrebbe accettato il ruolo di gregario, anche per la sua giovanissima età -era solo diciannovenne, a fronte dei trent

È. Su, Il film, presentato nel formato di una mini serie in due episodi, riabilita e mette al centro dell'attenzione Bonatti, con il chiaro intento di rivendicare giustizia davanti alla Storia. La RAI, che ha avallato la retorica propagandista per oltre cinquant'anni, si fa improvvisamente paladina di verità nascoste. Il testo che viene proiettato in coda al film recita: « Per oltre cinquant'anni Walter Bonatti ha combattuto perché venisse riconosciuta la sua versione dei fatti riguardo la conquista del K2. Nel 2004 il rapporto ufficiale del CAI gli diede, alla fine, ragione, come la docu-fiction intitolata K2. La montagna degli italiani 49 , del 2013, vol.50

. Parallelamente and . Bonatti, Spesso essi vedono la presenza o la narrazione di Rossana Podestà, attrice e compagna dell'alpinista. Apparsi subito dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 2011, essi ricordano la globalità dell'uomo, ma allo stesso tempo, suffragati ormai dai dati della giustizia e della Storia, ricordano in modo chiaro il torto subito dall'alpinista bergamasco in cima al K2

L. Lacedelli and G. Cenacchi, Il prezzo della conquista, vol.2, 2004.

, Cenacchi ha partecipato anche alla produzione del documentario Chogori, La grande montagna

. Ivi,

. Ibid,