, La senta; in età de sedes'anni ho scomenzà a aver de quei pensieri filosofici, che la ga ella. Una bella furlattona, che serviva in casa per massera, gera i mii sistemi. Che peae, che ho avù da mio sior pare, per le astrazion filosofiche! Me par ancora de sentirle

. Da-allora, Giannetto userà parole improntate al campo semantico della filosofia, tanto per provare che la "sua" filosofia, schietta e naturale, è mille volte più valida delle teorie strampalate di Teodora. Mentre costei afferma di essere filosofa, Giannetto si dichiara

&. Se-teodora, . La, and D. Lui-È-tredici-volte-"più-filosofo"-di-lei-;-?]-y-averigüé-que, La Principessa è invischiata nella sua filosofia a tal punto che non si accorge che Giannetto la prende in giro quando usa a vanvera la parola a lei tanto cara 19 . Alla fine del secondo atto, dopo una sfuriata di Teodora, Giannetto 16, vol.1

C. Il, . Di-castiglione, . Madrid, C. Presso, and . Quinto, Nel Cinquecento e nel Seicento, la fortuna del Cortegiano

. Ugualmente-o-quasi and . Ne-la-princesse-d, Élide la parola "filosofia" è pronunciata una sola volta, dal buffone Moron. Chiaramente, è per amore della propria libertà che la Principessa non vuole sposarsi. Dice Moron al principe innamorato

, Ad esempio quando lui si felicita con lei per la bella trovata di andare a cantare nel giardino in modo da attirare il disdegnoso principe

. Secol-felice, Voi l'uomo studiaste, e a me la traccia apriste Della scienza al ver

, Ma se fossero tutte [le teste] anche seguaci / Del mio sistema, il mondo non potrebbe / Ritornar nel suo caos con più bella / Quiete filosofica. Dicea

. Cfr, Teodora fa un ragionamento nelle regole dell'arte (« ?concedo? nego? in conseguenza?"), ma per esporre una sciocchezza, vol.5

, Più avanti egli si dimostra addirittura feroce con lei, che si pretende "donna / Di lume, e di talento" mentre non è altro che una "giovane vana, ambiziosa, / Superba di se stessa, Giannetto si burla del "libero arbitrio illuminà" di Teodora (I, 7)

T. Se-i-"sistemi"-di-teodora, Allo stesso modo, secondo il conservatore Gozzi, la filosofia dei Lumi potrebbe portare il mondo alla rovina, sconvolgendo l'ordine sociale con la forza di un mortale veleno. La commedia finisce con la sconfitta di Teodora e, non a caso, si conclude con la parola "controveleno" 23 . Infine, non è un caso che l'unica pseudo filosofa della commedia sia una donna. Non rare sono, nell'opera di Gozzi, le donne virili che si dichiarano ostili al matrimonio, ma che, alla fine, si rivelano deboli e sono vinte dall'amore 24 . Il caso più estremo è certamente quello della nostra Teodora, la figura femminile più caricaturale di tutte. Con lei Gozzi fustiga le donne "sapienti" che si moltiplicavano nel Settecento, secolo in cui si cercava di mettere la scienza alla portata di tutti

. Ma, C. Da, . Gozzi, E. Egli-chiama-"la-signora-europa-letteraria-;-ossia, . Caminer et al., Allo stesso modo, per l'elaborazione della Principessa d'Élide, Molière, un secolo prima, si era ispirato alla moglie, Armande Béjard. È chiaro che l'interesse della riscrittura della commedia di Moreto da parte di Gozzi va ricercato nella trasposizione dell'intreccio inventato dal drammaturgo spagnolo in un contesto storico, ideologico e culturale del tutto diverso, e nell'affermazione, da parte dell'autore, di criteri teatrali e sociali ai quali sempre rimase fedele. Nella caotica corte barcellonese, Giannetto rappresenta il buon senso, la ragione. È significativo che il portavoce dell'assennatezza, di fronte a un delirio che minaccia tutta quanta la società -Don Riccardo, di fronte al pazzo fanatismo dell'unica sua erede, si preoccupa per il futuro dei suoi stati -e intacca anche l'equilibrio dei soggetti più integri (Cesare) sia precisamente un Veneziano. Vincitori, grazie alla loro intelligenza e alla loro costanza

, Poco prima una battuta di Giannetto aveva discretamente riallacciato le stravaganti teorie di Teodora alla filosofia giunta in Italia tramite i filosofi francesi

S. Ne and L. Donna, Leonora in Amore assottiglia il cervello, e altre. Cfr. Gérard Luciani, p.762

, Dal 1771 in poi cominciò a criticare ferocemente Gozzi